mercoledì 30 ottobre 2013

RISCATTARE I VINTI NEL MONDO DEI VINCITORI - "Propaganda of the Deed" di Sam Durant

(Dal catalogo della mostra personale di Sam Durant Propaganda of the Deed, a cura di Federica Forti, ospitata presso il Centro Arti Plastiche di Carrara dal 19 ottobre al 25 novembre).

«È proprio la rivoluzione delle idee che differenzia il concetto di rivoluzione degli anarchici da quello dei marxisti»[1], scrive Petruzza Doria ragionando sul percorso di Toni Ferro, leader del gruppo di ispirazione anarchica del Teatro Comunitario, che negli anni settanta imperversa, per le strade di Napoli, con azioni fortemente destabilizzanti in cui radicalità politica ed estetica trovano una formidabile sintesi.[2] «Mentre il comunismo», continua, «è per la dittatura del proletariato, la rivoluzione anarchica è contro tutte le dittature e non è processo che nasce dal cambiamento delle strutture economiche e produttive, ma dalle mentalità che una volta trasformate cambiano il ruolo e la forma stessa delle strutture economiche».[3] Benché tale analisi dimostri forse un giudizio eccessivamente monolitico del comunismo – peraltro identificato tout court col marxismo -, che ha conosciuto senz’altro sfaccettature e declinazioni assai più complesse e contraddittorie di quanto la Doria dia ad intendere – ma essa è tipica della sensibilità anarchica comune nei confronti del comunismo di ispirazione marxista -, mi pare qui opportunamente lambita quella potenziale vocazione alla totalità di cui l’anarchismo costituisce probabilmente l’espressione più piena e compiuta nel panorama del pensiero moderno. È difficile – in altre parole – prefigurare la realizzazione dell’anarchia senza contemplare una radicale trasformazione – passando per l’azzeramento – del complesso dei linguaggi, dei comportamenti, e degli scenari della vita quotidiana; senza mettere in conto che ogni attuale categoria non avrà più cittadinanza ed ogni esperienza sarà completamente inedita.



[1] P. Doria, Joseph Beuys e Toni Ferro artisti del dissenso. Poetica, etica e pedagogia libertaria, Gangemi editore, Roma, 1997, p. 42.
[2] Per approfondire la figura di Toni Ferro e l’attività del Teatro Comunitario cfr. anche D. Di Marzio, T. Ferro, Attraversamenti, 2 vol., Edizioni Eclissi, Squillace Lido, 2003 ed il capitolo Teatro di guerriglia psico-semiologica urbana, in S. Taccone, La contestazione dell’arte, Phoebus, Casalnuovo di Napoli, 2013, pp. 81-98.
[3] P. Doria, cit., p. 42.




Sam Durant, costantemente impegnato a dare voce alle marginalità della storia, ai suoi vinti – nel suo discorso entrano così le Black Panthers, gli indiani d’America, gli attivisti altermondisti occidentali… – ed a celebrarne la loro dignità, sceglie in questa occasione - come già in precedenza - di riferirsi ai protagonisti ed alle vicende del movimento anarchico ed in particolare – ispirato dalla sua permanenza a Carrara, notoriamente la capitale italiana dell’anarchismo, in occasione della sua partecipazione all’edizione della biennale di scultura di tre anni fa – a quello italiano, ma la soluzione dei busti in marmo – oltre ai contenitori esplosivi con citazioni incise del medesimo materiale – se richiama immediatamente il contesto nonché la sua realtà di sfruttamento – che risiede all’origine dello stesso sviluppo di un anarchismo radicato tra i lavoratori delle cave -, ingloba non di meno una stridente contraddizione: il referente di quei ritratti, malgrado l’ incompiutezza del modellato, resta comunque un linguaggio aulico – e quindi anti-anarchico per eccellenza.


Non si tratta però in nessun modo - si badi bene – di un fraintendimento, di un errore concettuale da parte dell’artista. Egli registra piuttosto un paradosso che costituisce la diretta conseguenza della mancata realizzazione dell’utopia dei Pisacane e dei Malatesta, palesando come in realtà ogni tentativo di riscattare la parte sconfitta finisca per configurarsi anche e soprattutto come un riaffermare la sconfitta stessa, in quanto inevitabilmente impronunciabile se non attraverso il linguaggio dei vincitori.

Stefano Taccone 
                                                                                                                 





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